Con l’arrivo della primavera, per coloro che sono allergici alla fioritura di piante e fiori, inizia il periodo del raffreddore da fieno con naso chiuso, occhi gonfi e mal di testa continui. Cosa fare?
PREVENZIONE
Le misure preventive ambientali sono di difficile attuazione: non esiste alcun modo efficace per evitare la malattia, poiché non è possibile impedire del tutto l’esposizione ai pollini presenti nell’aria. Prima dell’inizio della stagione pollinica, il paziente dovrebbe rivolgersi all’allergologo, per impostare il programma preventivo o terapeutico più appropriato. Si può, infatti, cercare di limitare la manifestazione dei sintomi, evitando le cause che scatenano le reazioni allergiche e adottando alcune misure per ridurre l’esposizione agli antigeni allergizzanti.Tra le misure da considerare abbiamo:
- I PRICK-TEST sono dei semplici test cutanei che consentono di individuare esattamente il tipo di allergene, alimentare e non, che provoca l’allergopatia.
- Conoscere l’origine dell’evento allergico: stagionalità dei sintomi, modalità con cui l’allergia si manifesta, le attività che si stavano svolgendo quando si è verificato il primo attacco, etc.
- Il monitoraggio ambientale: un’attività di sorveglianza della qualità dell’aria, rivolta a misurare la concentrazione atmosferica dei principali pollini ed allergeni di varia natura. La valutazione dei pollini presenti nell’aria è fondamentale: con i Calendari delle fioriture (o bollettino pollinico), il paziente riesce ad avere un importante supporto per la gestione clinica dell’allergia. Il soggetto allergico può essere aggiornato in tempo reale sullo specifico periodo di pollinazione, sulla potenziale esposizione all’allergene e, su indicazione medica, è in grado di adottare la corretta terapia farmacologica preventiva o sintomatica.
- La terapia farmacologica è fondamentale per l’allergia ai pollini, perché controlla i sintomi e consente un miglioramento della qualità della vita. L’allergia ai pollini tende ad avere un carattere cronico: per questo motivo devono essere consigliate, al paziente, strategie di gestione e cura a lungo termine della malattia.
CONSIGLI UTILI
è possibile ricorrere ad una serie di strategie che consentono, in modo semplice ed efficace, di mantenere sotto controllo l’allergia ai pollini:
- Consultare i Calendari della fioritura, per conoscere il periodo di pollinazione della pianta a cui si è allergici.
Non passeggiare in campi, prati o giardini in cui l’erba è stata tagliata da poco. Durante il periodo di pollinazione, evitare le attività sportive in prossimità di aree verdi.
- Ricordare che le concentrazioni di pollini sono maggiori nelle giornate secche, ventose e soleggiate.
Tra le 10 e le 16, periodo di maggior concentrazione di pollini, tenere chiuse le finestre e i finestrini dell’auto ed evitare attività all’aperto o passeggiate in campagna. In casa e in ufficio, se possibile, usare condizionatori d’aria che abbassano la concentrazione di pollini. Per ridurre gli allergeni, fare attenzione alla pulizia della casa e ricorrere eventualmente ad un aspirapolvere dotato di filtro HEPA.
- Usare mascherine antipolvere durante i lavori all’aperto. Nei periodi di massima pollinazione, evitare di dedicarsi a lavori di giardinaggio.
- Durante il giorno, all’aperto, è utile indossare un paio di occhiali scuri: la luce del sole aumenta il fastidio associato ai sintomi oculari.
- Nella fase acuta dell’allergia, se possibile, trascorrere un po’ di tempo al mare, un ambiente scarsamente saturo di pollini.
- Chi è allergico alla parietaria deve preferire la montagna.
- Lavarsi i capelli e cambiare i vestiti per eliminare i pollini che si sono attaccati nel corso della giornata, evitando così l’esposizione notturna all’allergene. Anche gli animali domestici possono “veicolare” con il loro pelo i granuli pollinici: sarebbe opportuno evitare che si mettano sul letto o sul divano.
- Non stendere il bucato all’aperto: il polline si può attaccare a lenzuola e asciugamani.
- Non consumare alcolici ed evitare di fumare.Diversi pollini contengono antigeni comuni ad alcuni alimenti vegetali. Quindi fare molta attenzione a questi cibi ingeriti che per parentela di natura botanica possono generare delle reazioni allergiche o semplicemente manifestare dei sintomi di lieve entità.
RIMEDI NATURALI
Ecco un breve elenco dei principali prodotti naturali che aiutano ad alleviare gli effetti della malattia:
PERILLA (Perilla frutescens) E RIBES NERO (Ribes nigrum)
La Perilla è un antiallergico ed immunomodulatore, utile nei disturbi su base infiammatoria, comprese le allergie ai diversi antigeni; allevia i sintomi della rinite allergica e può essere adatta alla prevenzione dell’asma bronchiale.
Il Ribes Nero è un antinfiammatorio (con effetto simile al cortisone, ma senza la tossicità cortisonica), antistaminico ed analgesico.
la sua attività simil-cortisonica viene esercitata a livello della corteccia delle ghiandole surrenali e stimola la secrezione di sostanze ad azione antinfiammatoria. Svolge un’azione specifica antiallergica: è indicato contro il raffreddore da fieno, le congiuntiviti e la bronchite allergica.
Se alcuni segni dell’allergia, come tosse secca e raucedine, tendono a persistere il Ribes nero può essere associato alla Rosa canina.
Rosa canina (Rosa Canina) è un antinfiammatorio e antiossidante, che svolge un’importante azione nelle flogosi acute che comportano alterazioni delle mucose, soprattutto quando sono associate a componenti allergico-asmatiche. Inoltre, i frutti della Rosa Canina sono una fonte di Vitamina C concentrata, in grado di contribuire al rafforzamento delle difese naturali dell’organismo.